Arnaldo Pomodoro. Il Grande Teatro delle Civiltà

di Angelo Costanzo

Visitare la mostra “Arnaldo Pomodoro. Il Grande Teatro delle Civiltà” è attraversare il gigantesco palcoscenico autobiografico di uno dei più importanti scultori contemporanei, disseminato di tracce, forme, e materie riferite  alle tante “civilta”, arcaiche, antiche, moderne, o anche solo fantastiche,  a cui le sue opere costantemente rinviano. Salita la scalinata del Palazzo delle Civiltà Italiane all’Eur si è catapultati in una messa in scena introdotta dalle quattro sculture “Forme del mito” del 1983 – “Il potere (Agamennone)”,La macchina (Egisto)”, “L’ambizione (Clitennestra)”, “La profezia (Cassandra)” – che presidiano gli angoli esterni del palazzo che dal 2015 ospita la sede romana di Fendi. Varcato il vestibolo d’ingresso si viene accolti dal “Costume di Didone”(1986) e dal “Costume di Creonte(1988), che scortano il visitatore verso le due sale speculari dove spiccano due opere di colore opposto, allestite simmetricamente: la nera “Le Battaglie(1995) e la bianca “Movimento in piena aria e nel profondo(1996 -1997). Negli ambienti principali sono ospitate altre importanti opere che approfondiscono il racconto degli oltre settant’anni di ricerca di Arnaldo Pomodoro – La Grande tavola della memoria (1959-1965), Il cubo (1961-1962), Continuum (2010) – e, mostra nella mostra, vengono presentati materiali progettuali e documentari, perlopiù inediti, che richiamano l’atmosfera dello studio dell’artista e lo spirito del suo archivio.  A fare da raccordo tra le due sale, la Rotativa di Babilonia (1991), collocata all’esterno ma visibile dalle vetrate del Palazzo, e nel corridoio interno invece ventuno rilievi calcografici bianchi, neri e ruggine della serie delle Tracce (1998).  Il percorso si conclude sul loggiato del terzo piano con Osso di seppia (2011-2021). Esposta anche la reinterpretazione di Arnaldo Pomodoro dell’iconica borsa Peekaboo di Fendi.  Nel suo insieme – spiegano i curatori della mostra Lorenzo Respi e Andrea Villani – Il Grande Teatro delle Civiltà esplora la pervasiva interdipendenza nella pratica di pomodoro fra le arti visive e quelle sceniche e drammaturgiche, così come fra la realizzazione dell’opera finale e la dimensione della sua concezione progettuale. La mostra “Arnaldo Pomodoro. Il Grande Teatro delle Civiltà” resterà aperta, ad ingresso libero su prenotazione, fino al 1° ottobre 2023, tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00. L’abbiamo visitata, questo è il nostro sguardo fotografico:  

 

 

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