“Semo romani, ma romaneschi de più”: dal 28 al 31 marzo va di scena la seconda edizione del Festival del Carciofo Romanesco, icona gastronomica e ingrediente fondamentale della tradizione culinaria romana e giudaico-romanesca. 18 i ristoranti, del Ghetto Ebraico e, novità di quest’anno, anche di Piazza Navona e Campo de’ Fiori, che aderiscono all’iniziativa con menù a base di carciofo, tra ricette tradizionali e rivisitazioni moderne. 
L’iniziativa, ideata da Confesercenti, è stata presentata al Palazzo Costaguti di Piazza Mattei, sede di Universitas Mercatorum, in una conferenza stampa, moderata dal giornalista Daniel Della Seta, a cui hanno partecipato Valter Giammaria, presidente Confesercenti Roma e Lazio, Angelo Rossi, Consigliere del Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Giancarlo Righini, Assessore Agricoltura Regione Lazio, Alessandro Onorato, Assessore Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda Roma Capitale, Alessandra Sermoneta, Vice Presidente I Municipio Roma Capitale, Carlo Hausmann, Direttore di AgroCamera, David Granieri, Presidente Coldiretti Lazio, Giovanni Cannata, Rettore Universitas Mercatorum, Claudio Pica, Presidente FIEPET, Angelo di Porto, Presidente Assoturismo Roma. 
Il taglio del nastro del Festival del Carciofo Romanesco è fissato per il 28 marzo alle 11 al Portico D’Ottavia.
Questi i ristoranti che partecipano con menù fisso a base di carciofo al costo di 35,00 euro:
Ghetto Ebraico: La Taverna del Ghetto, Ba Ghetto, Renato al Ghetto, Su’ Ghetto, Il Giardino Romano, Bellacarne, Pollaria, Sheva, Yotvata, Casalino, Nonna Betta, Gigetto, Ristorante da Piperno.
Piazza Navona: Ristorante/Cafè Domiziano, Ristorante Tucci, Ristorante Panzirone.
Campo de’ Fiori: Ristorante Virgilio, People.
